Una cifra che non giustifica lo sforzo economico, comprensivo delle assunzioni di migliaia di navigator. Lavoratori che fra non molto, si troveranno loro stessi alla ricerca di una nuova occupazione(il loro contratto scadrà infatti dopo Pasqua). Dal Ministero del Lavoro, fanno sapere infatti, che ci sono risorse finanziarie sufficienti, a coprire la proroga del loro contratto, soltanto fino al termine del 2021.
La cifra riconosciuta lo scorso anno, verrà comunque rivista in base al nuovo Isee 2021.
Attualmente la legge prevede, che il reddito di cittadinanza sia concesso per un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali può essere rinnovato, previa sospensione di un mese. Infatti se permangono le condizioni di bisogno, dal mese successivo, è possibile presentare una nuova domanda. Nel caso che sia approvata, dal mese successivo il beneficio sarà accreditato per ulteriori 18 mesi. Il contributo economico varia in base al numero di componenti il nucleo familiare. Varia da un minimo di 2.250 euro annui (187,50 euro mensili) in caso di persona sola, ed arriva al massimo di 6.575,56 euro annui (547,96 euro mensili), in presenza di sei o più familiari. Si potrebbe anche verificare una sospensione (vale anche per il 2021) del sussidio nel caso si superasse.
Ma se i valori Isee dovessero cambiare, l’Inps ricalcolerà l’importo, versando una cifra minore o maggiore a seconda dei casi.
La card sulla quale mensilmente l’Inps ricarica il reddito di cittadinanza potrebbe pian pianino essere ricaricata meno, fino ad azzerarsi quando ricorrono alcune circostanza.
La prima è la mancata presentazione della dichiarazione di immediata disponibilità. Questa è fondamentale. Invece non succede nulla se dopo la presentazione della DID, il centro per l’impiego non chiama per fissare il colloquio necessario ad avviare il patto per il lavoro per il beneficiario ed i componenti del nucleo famigliare beneficiari del reddito di cittadinanza.
L’altra circostanza è quando si trova lavoro. Il reddito di cittadinanza è decurtato dell’80% della remunerazione del lavoro fino ad azzerarsi se la componente reddituale complessiva supera quella soglia oltre la quale non è più possibile richiedere il reddito di cittadinanza.
Infine si potrebbe perdere il reddito di cittadinanza se si rifiuta per tre volte una proposta lavorativa.
Attualmente, i beneficiari del sussidio sono obbligati a sottoscrivere un patto di lavoro, nel quale sono previsti diversi vincoli tra cui anche l’adesione di un’offerta di lavoro su un plafond di 3 negli iniziali 18 mesi ritenuta congrua alle proprie abilità.
Nel qual caso, le eventuali modifiche si vedranno sugli assegni a partire dal pagamento di febbraio. La cifra erogata nel mese, corrisponderà a quella che verrà riconosciuta, nei mesi a seguire, per tutto il 2021, se resteranno le stesse condizioni.
L’obiettivo del neo ministro è di trasformare il reddito di cittadinanza, per promuovere la formazione e l’occupazione.
L’idea del Ministro, è di far si che il reddito, vada a concorrere al ricalcolo quantificandolo al 50% del nuovo reddito, almeno nei primi sei mesi, incentivando così la ricerca e l’accettazione del lavoro.
Sembra dunque che stia lavorando alla modifica del meccanismo di rinnovo, ricalibrando il sussidio con due interventi:
- comporterà una restrizione dell’ambito del suo rinnovo dopo i 18 mesi, per tutti i percettori riconosciuti “occupabili”, senza possibilità di rinnovo, il tempo necessario quindi per trovare un’occupazione.
- riguarderà molto probabilmente l’introduzione di un sistema premiante a favore dei percettori che hanno trovato occupazione.
Se attualmente, nei primi 12 mesi è considerata congrua la prima offerta entro i 100 chilometri dalla residenza, e oltre un anno è congrua l’offerta oltre i 250 chilometri, con il nuovo RdC i limiti potrebbero decadere. Negli unici 18 mesi di RdC, le offerte potrebbero essere considerate congrue entro i 250 chilometri, già a partire dalla prima.
La motivazione è che l’attuale RdC, disincentivi il percettore a cercare occupazione, per poter mantenere il diritto al rinnovo del sussidio.
I requisiti Isee per l’accesso al beneficio si conservano intatti, secondo quanto disposto dal DL 4/2019 che ha introdotto il reddito di cittadinanza
- L’accesso al beneficio per il nucleo familiare è vincolato dunque al solito valore Isee non superiore a 9.360 uro.
- Il patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa, sia in Italia che all’estero, deve essere inferiore a 30mila euro. Per i single il valore del patrimonio mobiliare per il single non deve superare i 6mila euro. Un nucleo familiare con più componenti dovrà incrementare questo limite al massimo di mille euro per ogni figlio oltre il secondo, fino a un massimo di 10mila Euro ..
- La presenza nel nucleo di componenti con disabilità, comporta l’aumento di ulteriori 5mila euro al raggiungimento della soglia di accesso, e 7.500 euro ulteriori per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.
- Il reddito familiare non deve superare i 6mila uro annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza relativa al numero dei componenti il nucleo. Valore che qualora il nucleo familiare risieda in una casa in affitto, viene incrementato a 9.360 euro annui.
Movimento CittadiniNelCuore