Elezioni e democrazia: partiti in cerca di nuovi maggiorenni
Ma siamo elettori consapevoli e i giovani sono maggiorenni?
“Democrazia deve significare gestione del potere riservata” all’insieme degli abitanti maggiorenni di uno stato.
Seppur è vero che di solito si parla di “potere del popolo”, noi riteniamo che sia più attuale parlare di “potere dei cittadini”. Noi crediamo che il popolo (retaggio del secolo scorso), ritenendo che nella civiltà moderna si sia ormai fatto cittadino, “persona retta dalle leggi”; che pertanto deve partecipare alle attività sociali.
Ecco dunque che, se vogliamo che il potere finisca nelle mani giuste, dobbiamo far in modo che, i CITTADINI siano formati e addestrati a essere elettori coscienti, esperti e aggiornati, preparati dunque a scegliere. Cittadini capaci di selezionare un pool di persone “giuste” (capaci, lungimiranti, concrete, responsabili, preparate, senza conflitti d’interesse, ecc.), le quali con onestà’ morale e intellettuale, passione e fedeltà alle idee professate, possano rappresentarli seriamente e coerentemente.
L’Italia è un paese che ha sempre dimostrato di avere, tante potenzialità che per essere espresse, abbisognano di una “cittadinocrazia” cosciente e al tempo stesso critica, che consenta agli abitanti di applicarsi con volontà alla crescita della nazione. E’ da tempi lontani che lo sappiamo, ma pur volendolo, non riusciamo ad eleggere una classe politica, in grado di sviluppare il nostro potenziale che resta inespresso.
Dobbiamo deciderci e costringere le istituzioni a formare ed addestrare tutti i Cittadini italiani, ad essere esperti elettori di eletti all’altezza del compito.
Una nuova classe dirigente che sia capace e onesta, va fatta nascere e scelta con cognizione di causa
Il paese per uscire dalla crisi economica, politica ed etica, deve prima essere capace ed in grado, di scegliere i candidati governanti, tra persone oneste e capaci di programmare vere riforme; riforme realizzabili sia economicamente che organizzativamente, senza puntare a progetti che se pur sensazionali, restano poi irrealizzabili o inadeguati.
Attualmente i pochi politici ben selezionati, che pure vorrebbero espletare la loro vocazione, essendo minoranza impreparata, finiscono per soccombere; schiacciati da quei politici cinici e senza scrupoli (la maggioranza degli eletti). Persone che si fanno eleggere sfruttando l’impreparazione, della maggioranza degli attuali elettori. Elezione che viene agevolata dall’abbandono delle urne, da parte di quasi la metà deli elettori.
Cambiare il Paese senza cambiare prima i cittadini Italiani, è un impresa impossibile.
Facciamoli diventare elettori consapevoli prima di renderli maggiorenni
“Invece di cercare di portare i giovani alla politica, bisogna portare la politica ai giovani”.
E’ proprio tra i banchi di scuola, che occorre far iniziare ad avvicinare, alla politica i giovani. Qualcosa sembra che sia stato legiferato in proposito, infatti la L. 92/2019 prevedeva che dal 1° settembre dell’a. s., già nel primo ciclo di istruzione, fosse inserito l’insegnamento trasversale dell’educazione civica.
Ma alla educazione civica, va necessariamente aggiunta l’educazione politica, facendo assimilare le ragioni che devono spingere i Cittadini, ad assumere i compiti e le responsabilità di elettori ed eletti. Legiferando e stimolando affinché la gestione politica delle istituzioni scolastiche, diventi il territorio di sperimentazione e di cantiere addestrativo, per eleggere e controllare le istituzioni scolastiche, e al tempo stesso formare all’uso e gestione della “cittadinocrazia”.
Istituire corsi di formazione per “generare” nuovi “Cittadini maggiorenni”, la scuola è il luogo ideale dove insegnare, come analizzare i candidati e conoscere i programmi, e le realtà politiche esistenti. Come valutare i politici in corso di mandato e chi erano prima e cosa sono adesso, una analisi del loro passato. Importante è far conoscere come approcciare le informazioni, propinate dai mass media, suggerendo anche come utilizzare più mezzi di informazione, anche differenti dalla TV.
Anche nella scuola dell’infanzia, dovrebbero esser state avviate iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile.
La maggiore età per ben gestire la nostra Democrazia, va abbassata?
Il voto è un diritto-dovere sancito dalla nostra Costituzione, da quella Carta costituzionale:
1. L’Italia è una repubblica democratica […] La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione.
48 […] Il voto è personale, libero e segreto. Il suo esercizio è un dovere civico. La democrazia italiana si realizza pertanto attraverso il diritto di voto, anche se, è bene ripeterlo, per realizzarlo compiutamente i cittadini devono cercare di raccogliere e di conoscere le informazioni necessarie per poter effettuare scelte consapevoli.
Attualmente in Italia vige ancora la Maggiore età a 18 anni. Ma per valutare e riflettere meglio, siamo andati a vedere cosa succede in “giro nel mondo”. Abbiamo scoperto che sia negli Stati d’Europa, che nel resto del mondo, hanno fatto anche scelte stranamente variegate, sull’età minima necessaria al raggiungimento della “maggiore età“.
Più sopra ricordavamo che in Italia si raggiunge ancora la maggiore età a 18 anni, acquisendo tutti i diritti e i doveri da essa derivanti.
Ma la maggiore età deve essere legata per forza al diritto di voto?
Nell’UE abbiamo rilevato delle eccezioni che sembrano però sperimentali:
- In Germania in alcuni Länder (Per le elezioni regionali la normativa è di competenza dei singoli Land. Nel Brandenburgo ad esempio si vota già a 16) è garantito nelle elezioni dei Parlamenti il diritto di voto ai 16enni.
- L’Austria dal 2007 ha dato il via libera all’abbassamento dell’età per il diritto di voto, ai sedicenni in tutte le elezioni. Mentre per poter essere eletti bisogna avere almeno 18 (35 per diventare presidente della Repubblica). Ma la maggiore età è stata lasciata a 18 anni.
- a Malta e in Norvegia dal 2011 (sono in corso alcune sperimentazioni) estendendo il diritto ai 16enni per le elezioni locali.
- Ungheria, dove i sedicenni possono alle urne se sono sposati
- In Bosnia, Croazia, Serbia e Slovenia si può votare a 16 anni se si possiede un posto di lavoro
Mentre uscendo dai confini europei le variabili aumentano incredibilmente:
- In Scozia e a Cuba, due Paesi che più diversi non si potrebbe, si diventa maggiorenni a 16 anni.
- mentre a Timor Est, Etiopia, Indonesia, Corea del Nord e Sudan si vota a 17 anni,
- il Tagikistan e la Corea del Nord, sono invece degli stati in cui si raggiunge la maggiore età a 17 anni,
- negli USA, salvo eccezioni in alcuni stati federati, le regole sono uguali all’Italia; ma ad esempio nel Mississippi bisogna aspettare i 21 anni e in Alabama e Nebraska i 19 per potersi definire maggiorenni,
- oltre che negli Stati Uniti, anche Argentina, Belgio, Austria, Grecia, Islanda, Lettonia, Israele, Regno Unito, Turchia e Messico, hanno la maggiore età a 18 anni,
- con il limite a 21 anni, troviamo anche il Madagascar, il Ciad, l’Honduras, l’Egitto e Singapore,
- l’El Salvador ha regole veramente strane, infatti, le donne diventano maggiorenni a 17 anni, mentre gli uomini devono aspettare i 25 anni,
- in Giappone, Nuova Zelanda e Taiwan bisogna compiere 20 anni, così come in Thailandia, dove però ci si può sposare anche se minorenni,
- invece in Ecuador e in Nicaragua prevedono il voto obbligatorio da 18 a 65 anni,
- mentre l’Argentina e il Brasile, (Paesi in cui il voto nella fascia 18-70 anni è obbligatorio e chi si sottrae rischia una multa), permettono il voto ai sedicenni,
- in Iran addirittura le donne diventano maggiorenni a soli 9 anni mentre gli uomini invece, lo diventano a 15 anni.
Il (Letta) PD fa tornare d’attualità il tema maggiore età: ma si è maturi a 16 anni?
Prendendo spunto da poche realtà europee ed extraeuropee, in Italia si discute sulla proposta, dell’ex premier Enrico Letta, di estendere il diritto di voto ai sedicenni. Occorre ricordare che, prima del 1975 non era così, si diventava maggiorenni e votava a 21 anni.
Ma chi si avvantaggia da un abbassamento dell’età, necessaria per eleggere i nostri rappresentanti nelle istituzioni politiche?
Da sempre è evidente che “Generazioni diverse votano forze politiche diverse”
Con il passar degli anni, spesso cambiano le scelte di partito che vengono fatte nelle varie fasce d’età. Notiamo infatti che anche i partiti con maggior appeal, tra le fasce più giovani, sono variati ancora negli ultimi 5 anni. Uno dei partiti più toccati, sembra sia il PD, che negli ultimi anni perde elettori nella fascia over 65, mentre incrementa sensibilmente nella fascia 18-24.
Mentre i partiti del centrodestra (detto sovranista), hanno perso molto, nelle fasce giovani della popolazione, rafforzandosi sensibilmente la Lega, tra chi ha più di 35 anni e FdI in quella dei più anziani, gli over 65.
Diverso il cambiamento del M5S, che è diventato trasversale alle fasce d’età. Infatti il consenso del Movimento 5 Stelle, al suo esordio in parlamento, aveva stupito per la forte prevalenza nella fascia giovanile. Ora invece il voto nelle 3 fasce d’età, tende anno dopo anno nella discesa di voti, a uniformarsi molto alla media totale del 17-18%.
Al contempo va evidenziato che i partiti di estrema sinistra e destra, raccolgono un successo eclatante nella fascia 18-24. Vediamo che sinistra Italiana tocca 5,9 e 6,5 nelle fasce più giovani, così come Potere al Popolo con l’8,5, ma anche CasaPound con un 1,5.
Al contrario, Forza Italia non è più seguita dai giovani, mentre raggiunge il picco di elettori negli over 65.
Esaminando gli ultimi sondaggi, possiamo anche valutare, l’importanza dei giovani per i vari attuali leader.
Premesso che manca però dalla analisi proprio Letta, che al momento dell’ultimo sondaggio, non era ancora, il segretario del PD.
Dal sondaggio risulta chiaro, che Conte è quello che ha i maggiori vantaggi, da un allargamento della base elettorale ai sedicenni.
Mentre Salvini, avendo una platea elettorale omogenea non ne risentirebbe, Meloni e Berlusconi, per contro avrebbero ridotta la loro incidenza, in un elezione con un elettorato più giovane.
CHE SONO E RESTANO NELCUORE
Allegati:
Le tematiche attuali (art. 3, c. 1, lettere a, b, c, d) oggetto dell’insegnamento di educazione civica sono:
- Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale;
- Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;
- educazione alla cittadinanza digitale (l’articolo 5 approfondisce questa tematica);
- elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro;
- sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari, educazione ambientale;
- al contrasto delle mafie e educazione alla legalità;
- educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni;
- formazione di base in materia di protezione civile;
Movimento CittadiniNelCuore