Covid 19 € miliardi: i bandi indetti
Covid-19: Per l’acquisto di materiali e servizi più di 15mila lotti
La stragrande maggioranza dei quali, attraverso procedure semplificate, in particolare:
- 2,8 miliardi di euro sono stati messi a bando per la campagna vaccinale;
- 8,82 i miliardi di euro messi a bando per l’acquisto di mascherine e altri dispositivi di protezione
Dal 31 gennaio 2020 al 14 settembre 2021, ammontano a 19,1 miliardi di euro, gli oltre 15mila lotti indetti per l’acquisto di beni e servizi, per il contrasto della pandemia da Covid-19.
Si tratta di somme messe a bando, da oltre 1.300 amministrazioni pubbliche italiane, in seguito alla conclusione di una convenzione con una serie di imprese fornitrici.
Ha superato quota 15mila, il numero di lotti aperti dalle amministrazioni pubbliche italiane, a causa della pandemia da Covid-19. Si tratta di migliaia di forniture, per le quali sono stati indetti bandi per più di 19 miliardi di euro, di cui quasi 8 miliardi risultano aggiudicati.
A metà settembre, inoltre, erano stati messi a bando 2,8 miliardi di euro per la campagna vaccinale.
8,82 i miliardi di euro complessivamente messi a bando per l’acquisto di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale.
Questo tipo di fornitura rimane maggioritaria, se analizziamo le tipologie di acquisto effettuato, nei mesi dell’emergenza. Tuttavia, con il passare del tempo il suo peso rispetto al totale è sceso: se lo scorso gennaio l’acquisto di mascherine e dpi rappresentava il 60% di quanto messo a bando, oggi questa quota è scesa al 46%.
Sono invece salite le percentuali di altre tipologie di acquisti, come quelli utili alla campagna vaccinale.
Dal 31 gennaio 2020 al 14 settembre 2021 sono stati indetti bandi per complessivi 19,1 miliardi di euro. Quasi la metà di questi importi (il 46%, pari a 8,8 miliardi di euro) si riferiscono a lotti per l’acquisto di mascherine e dispositivi di protezione individuale. 2,9 miliardi (il 15,4% del totale) si riferiscono a prodotti o servizi per l’analisi, come test e tamponi.
Rispetto ai mesi scorsi cresce la rilevanza delle spese per la campagna vaccinale, che al settembre 2021 cubano il 14,6% del totale: 2,8 miliardi di euro.
In termini assoluti, su 19,1 miliardi messi a bando, 8,9 sono stati indetti dalla struttura commissariale, che risulta di gran lunga la prima nella classifica delle stazioni appaltanti per l’acquisto di beni e servizi necessari alla lotta contro la pandemia.
La struttura diretta da Francesco Paolo Figliuolo ha aperto bandi per importi pari al 57,3% del totale.
Delle oltre 1.300 amministrazioni pubbliche che monitoriamo attraverso l’osservatorio bandi Covid, quelle ad aver aperto lotti per importi di maggiore rilevanza sono Aria spa, Azienda Zero e Estar – le centrali di committenza e acquisti rispettivamente delle regioni Lombardia, Veneto e Toscana, oltre al dipartimento nazionale di protezione civile e Consip spa.
86,9% di tutti gli importi banditi nell’emergenza sanitaria sono stati messi a gara attraverso procedure di assegnazione semplificate.
Dunque la procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando (68,1%), affidamento diretto in adesione ad accordo quadro (10,4%) e affidamento diretto (8,3%). Parliamo di 16,6 miliardi su 19,1 totali. Solo il 7,4% degli importi è stato indetto attraverso procedure aperte. Le procedure semplificate sono sollecitate dalla normativa quando è in corso lo stato di emergenza, con l’obiettivo di velocizzare i tempi. Tuttavia, è importante equilibrare l’esigenza di rapidità nelle procedure con la trasparenza dei processi.
2,8 miliardi di euro sono stati messi in palio per bandi dedicati alla campagna vaccinale, dall’inizio dell’emergenza al 14 settembre scorso.
2,48 miliardi (l’88,4%) sono stati banditi per l’acquisto delle quattro tipologie di vaccino attualmente somministrate e i rimanenti 325 milioni per beni e servizi strumentali alla campagna vaccinale, come l’acquisto di aghi e siringhe, i costi di trasporto e logistica dei vaccini o le campagne di sensibilizzazione.
Il principale lotto di gara aperto nell’ambito della campagna vaccinale è stato pubblicato il 16 dicembre 2020, con un importo a base d’asta di 1,12 miliardi di euro, necessari all’acquisto di circa 78 milioni di dosi di vaccino anti-Covid.
Ha superato quota 15mila il numero di lotti aperti dalle amministrazioni pubbliche italiane a causa della pandemia da Covid-19. Si tratta di migliaia di forniture per le quali sono stati indetti bandi per più di 19 miliardi di euro, di cui quasi 8 risultano aggiudicati.
A metà settembre, inoltre, erano stati messi a bando 2,8 miliardi di euro per la campagna vaccinale.
Sono alcune delle cifre più significative dell’ultimo aggiornamento dei dati del nostro osservatorio bandi Covid, attraverso cui vengono monitorati gli acquisti a partire dall’inizio dell’emergenza sanitaria, decretata a fine gennaio 2020.
Le spese per l’emergenza. Naviga. Cerca. Scarica i dati.
Gli importi oggetto di questo approfondimento rappresentano le somme complessive, ad esclusione però degli accordi quadro, vale a dire quegli accordi che prevedono un affidamento diretto all’impresa, in seguito alla conclusione di una convenzione con una serie di imprese fornitrici.
Con la procedura negoziata senza previa pubblicazione le stazioni appaltanti possono negoziare i termini del contratto con un minimo di 5 operatori economici (se sussistono in tale numero) senza pubblicare preventivamente un bando di gara. Vai a “Cosa sono le procedure di scelta del contraente”
In questo primo accordo si definisce una classifica di operatori abilitati a ricevere parte dell’appalto. In seguito la stazione appaltante assegna dei lotti agli operatori precedentemente definiti senza riaprire una competizione.
Struttura commissariale e procedure semplificateIn estate è cresciuto il peso della struttura del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo.
Oltre alle procedure negoziate senza la previa pubblicazione del bando di gara, le modalità di acquisto più ricorrenti sono l’affidamento diretto in accordo quadro e l’affidamento diretto.
Più della metà degli importi messi a gara dall’inizio della pandemia, infatti, sono stati aperti dal commissario per l’emergenza.
Quasi il 60% degli importi per l’emergenza Covid è stato indetto dalla struttura commissariale
Il 68,1% degli importi messi a gara nell’emergenza Covid sono stati banditi attraverso procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando. Parliamo di 13 miliardi di euro banditi in poco più di 19 mesi di emergenza sanitaria. Seguono gli affidamenti diretti in adesione ad accordo quadro (il 10,42%, pari a 2 miliardi di euro) e gli affidamenti diretti (8,33% del totale, corrispondenti a 1,6 miliardi).
Solo il 7,4% degli importi (1,4 miliardi) è stato indetto attraverso procedure aperte.
2,8 miliardi per la campagna vaccinale
Dall’inizio della pandemia sono stati indetti lotti di gara dedicati alla campagna vaccinale per complessivi 2,8 miliardi. Di questi 2,48 miliardi (l’88,4%) sono stati banditi per l’acquisto delle quattro tipologie di vaccino attualmente somministrate e i rimanenti 325 milioni per beni e servizi strumentali alla campagna vaccinale, come l’acquisto di aghi e siringhe, i costi di trasporto e logistica dei vaccini o le campagne di sensibilizzazione.
La quasi totalità delle somme messe a bando per la campagna vaccinale (96,8%) è stata indetta dalla struttura del commissario Figliuolo. Anche altre amministrazioni pubbliche, soprattutto espressione di enti regionali, hanno acquistato in questo ambito ma in misura del tutto residuale.
Basti pensare che, fatta eccezione per il commissario, la stazione appaltante che ha indetto bandi con importi maggiori è la Soresa spa, società strumentale della regione Campania, che ha indetto un lotto per l’acquisto di dosi di vaccino per un importo pari a “soli” 55,5 milioni di euro.
La tabella mostra i 20 lotti con importi a base d’asta maggiori, indetti nell’ambito della campagna vaccinale contro l’epidemia da Covid-19. L’elaborazione include importi di bandi emanati da tutte le amministrazioni pubbliche italiane, esclusi quelli relativi ad accordi quadro. L’importo a base d’asta è il prezzo fissato alla pubblicazione del lotto.
FONTE: openpolis – osservatorio bandi Covid (ultimo aggiornamento: 14 Settembre 2021)
Segue un altro bando, del 17 aprile scorso, da 435 milioni per l’approvvigionamento di più di 18 milioni di dosi e uno del 31 dicembre 2021, sempre indetto dalla struttura commissariale per l’acquisto delle dosi, con un importo pari a 392 milioni di euro.
Se escludiamo la spesa per i vaccini, il lotto più importante è del 15 giugno scorso, relativo ad un affidamento diretto per 150 milioni di euro, dedicati al servizio di custodia e trasporto dei vaccini in ambito nazionale.
Fonte: Openpolis