Il Movimento 2050 nato dall’associazione “Italia Più 2050”, parte dal nord come la vecchia Lega
Il Giuseppe Conte pensiero, per il rilancio del ex M5s, o per meglio dire per il lancio del nuovo partito, nasce sulla scia dell’associazione ‘Italia Più 2050’. Associazione culturale il cui marchio é stato presentato all’Ufficio brevetti e marchi del Mise, il 17 marzo 2021. Attorno all’associazione, sembra che gravitano circa 40 parlamentari del Movimento 5 Stelle; la stessa aveva già organizzato, dal 2017, decine di incontri di approfondimento: a Montecitorio, nelle regioni, in rete”.
Il pensiero di Conte sulle prime mosse del neo-partito, é stato espresso nella lettera al Corriere:
“Dedicherò particolare attenzione a tutta la questione settentrionale. Il nuovo Movimento guarderà al Nord come non ha fatto a sufficienza fino ad ora. Perché la locomotiva del Paese, deve ripartire più forte di prima, trainando così tutto il Paese e rendendo possibile anche lo sviluppo del Sud.”
Nei suoi “primi passi” da presidente, il nuovo Conte si esprimeva così
Tra i primi commenti evidenziamo: “Finalmente l’intenso lavoro di questi ultimi mesi ha dato i suoi frutti. Adesso possiamo partire da una base solida“. La politica, aggiunge, “è un impegno nobile, nobilissimo. Non lasciamolo solo a chi lo usa come mezzo per fare carriera, per realizzare interessi economici personali o del proprio gruppo di appartenenza. Lavoriamo tutti insieme, e seriamente.
Mentre tra i primi impegni inseriva: “Restituire dignità alla politica“. Tra gli annunci invece brilla: il primo tour per settembre, un mese per provare a incidere già sulle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre. Dice Conte: Da settembre io girerò tutta Italia, avremo così la possibilità di arricchire il nostro programma e spero già a fine anno avremo il più partecipato e importante programma di governo che sia mai stato elaborato”. E continua affermando che sarà: “un progetto di società solido e sostenibile che valorizzerà competenza e merito, ma mirerà ad offrire condizioni di benessere a tutti i cittadini, premurandosi di ridurre le disuguaglianze sociali, economiche, di genere e territoriali“,
Nella lettera al Corriere si evince il suo pensiero politico. Vi sembra in linea con il pensiero politico del MoVimento?
La svolta che appare più evidente, del nuovo corso “Giuseppy”, è la nuova vocazione dell’ex M5S.
Una formazione politica che sembra muoversi non come un anti-partito del Nord, ma piuttosto come un vero partito apicale, che recuperi (il più possibile) la massa elettorale del movimento.
Dunque l’ex presidente del consiglio, si prefigge di privilegiare l’asse nordista (seguendo l’inclinazione del governo Draghi chiaramente a trazione nordista), dove il M5S nel 2018 mostrava la sua debolezza; seguendo inoltre l’indicazione di privilegiare i rapporti con industriali e finanzieri, piuttosto che sindacati e organizzazioni civili e Cittadini.
Anche se con i proclami, cerca di mantenere l’elettorato del centro-sud, difendendo a parole le cose buone fatte da presidente del consiglio, arrendendosi poi nei fatti alla maggioranza delle forze di governo.
Mentre nella nuova vita dell’organizzazione di partito (che sembra precedere la sua istituzionalizzazione) fa prevalere:
- una continua “fluidità strutturale”;
- la distribuzione di posizioni rappresentative selezionate ad personam;
- di un’ampia libertà dei leaders, nel scegliere le strategie politiche e organizzative per modellare sia le mete sia l’organizzazione; per dare così per scontato che spetti a lui definire le mete ideologiche del partito, così come di selezionarne la base sociale.
- una partecipazione territoriale di tipo social-movimentista, gestita centralmente;
- di una strategia dialogante, tendente a spaziare partendo dal Nord, territorialmente, così come politicamente partendo dal centro allargarsi a sia sinistra pescando nell’area PD, sia destra recuperando un centro destra politico in balia dei resti di FI. Alla ricerca di una nuova stabile quota di mercato.
CITTADINI NEL CUORE
Allegati:
La lettera di Conte
La lettera di Conte al Corriere: «Su Milano e sul Nord il M5S ha fatto degli errori
Caro direttore,
Milano e il Nord-Italia rappresentano un tassello decisivo nel quadro della ripartenza che il nostro Paese si appresta ad affrontare.
Questa città, che molto più di altre ha sofferto durante la pandemia, deve tornare al più presto al centro del progetto di ripresa economica, sociale e culturale dell’Italia.
Il Movimento 5 Stelle ha sin qui conseguito, a Milano come nel resto del Settentrione, dei risultati per buona parte soddisfacenti, ma non propriamente brillanti. E le ragioni sono molteplici.
Di certo non siamo riusciti ad ascoltare con sincera attenzione i bisogni dei cittadini milanesi, delle varie fasce sociali e, in particolare, del ceto professionale e imprenditoriale. Anzi. Abbiamo pagato la diffusione dello stereotipo di un Movimento poco attento alle necessità del tessuto imprenditoriale e produttivo.
Siamo stati schiacciati dall’immagine di una forza politica prevalentemente concentrata a recuperare il divario che il Meridione soffre rispetto al resto dell’Italia. Bene.
Se queste sono le letture predominanti, vuol dire che il Movimento ha commesso degli errori. Con il nuovo corso porremo rimedio.
La Carta dei principi e dei valori, che costituirà il fondamento di ogni nostra azione politica; richiama — a voler fare degli esempi — il ruolo fondamentale delle imprese per il progresso economico e sociale di una comunità, sottolinea l’importanza del progresso scientifico e dell’innovazione tecnologica; al fine di assicurare condizioni di vita più sicure, più confortevoli, più sostenibili per tutti i cittadini, invoca il principio di trasparenza e di semplificazione per garantire a imprese e cittadini una più elevata qualità dell’azione della pubblica amministrazione.
Il nuovo corso del Movimento non conoscerà più veti pregiudiziali o ideologici.
E il medesimo principio di equità territoriale dovrà tenere conto delle tante aree svantaggiate che sono al Nord. In questo momento storico, poi, diventa essenziale salvaguardare gli interessi di commercianti, artigiani, autonomi, delle piccole e medie imprese che risultano fortemente compromessi per effetto della pandemia.
Il nuovo Movimento a cui stiamo lavorando si impegnerà per un avere un dialogo più proficuo con queste realtà.
È anche per questo che, in occasione del tour che inizierò a settembre per girare il Paese, il Nord avrà un peso determinante. Visiterò grandi città e piccoli paesi per ascoltare la voce dei cittadini, dei lavoratori, dei commercianti e degli imprenditori.
Tra gli obiettivi del Movimento c’è quello di potenziare le politiche attive che garantiscano la riqualificazione per nuove professionalità di cui le nostre Pmi hanno bisogno. Senza mai dimenticare la centralità della guerra alla vera povertà che ogni giorno vediamo sfilare anche in città come Milano nelle code del Pane Quotidiano.
Al governo abbiamo trasformato in realtà l’assegno unico, strumento indirizzato alle famiglie poiché il problema della natalità è determinante per l’intero Paese.
Questa sfida va affrontata riconoscendo centralità al ruolo delle donne, che richiedono servizi e sostegni adeguati per poter liberare pienamente le loro energie e competenze.
Dobbiamo dare a Milano la spinta necessaria per tornare a essere la locomotiva del Paese, la frontiera di una crescita e uno sviluppo sostenibili nel quadro di un’economia eco-sociale di mercato. Non posso non citare la sostenibilità e la digitalizzazione, due temi centrali per il Movimento e che vanno senza dubbio di pari passo nella trasformazione di Milano.
L’obiettivo è rendere la città una vera smart city, migliorando l’efficienza dei servizi e la qualità di vita dei cittadini. In quest’ottica, anche le università e i centri di ricerca sono uno strumento di crescita fondamentale.
Dopo le sciagure provocate dal Covid, è ora quindi che Milano e tutto il Nord tornino a correre; facendo da traino all’Italia anche nella sfida con le maggiori città europee, sfruttando al meglio l’occasione delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 aggiudicate all’Italia grazie al lavoro che ho fatto con il mio primo governo. Sarà necessario adottare una legge speciale per la città che le garantisca tutti gli strumenti per vincere la sfida senza divisioni; ma con l’ambizioso obiettivo di portare Milano e l’Italia al centro del mondo.
I quartieri più decentrati devono però decisamente migliorare l’offerta dei servizi, alleggerendo le pressioni sul centro cittadino, perseguendo un’adeguata riqualificazione urbanistica.
Il Movimento si è fortemente battuto per introdurre il Superbonus 110%: una misura che non solo ha rimesso in moto il settore delle costruzioni; ma che si sta rivelando utilissima per ammodernare le case dei cittadini e riscaldarle con minore impatto ambientale.
Sarà importante inoltre pianificare la realizzazione di vertical farm nelle periferie per produrre cibo in maniera sostenibile nel prosieguo dell’eredità che Expo 2015 ha lasciato alla città; con l’ambizioso obiettivo di rendere Milano autosufficiente, a livello alimentare, per il 2050, dando priorità a quei venti mila bambini che vivono in povertà nella metropoli; assicurando continuità alle politiche che abbiamo già messo in campo per contrastare la povertà educativa infantile.
La sfida dei cambiamenti climatici, tornata di attualità, è stata sempre centrale con i miei governi, e sarà fondamentale nel proseguire lo sviluppo e il disegno della Milano del futuro con nuovi quartieri da lasciare ai nostri figli e alle prossime amministrazioni.
Nessuno sviluppo, tuttavia, potrà essere perseguito se non riusciremo ad assicurare condizioni di effettiva sicurezza ai cittadini.
Più che gli slogan, torneranno molto utili le nuove tecnologie e infrastrutture digitali e di telecomunicazioni, a partire dal 5G, per garantire il controllo di vicinato e di prossimità e un più efficace e pronto intervento delle forze dell’ordine.
La riforma del fisco, che governo e Parlamento dovranno affrontare nei prossimi mesi, è una sfida cardine per sostenere la crescita del paese: l’abolizione dell’Irap è un tassello fondamentale da cui partire per rendere le nostre imprese competitive a livello internazionale; proseguendo la strada che abbiamo già intrapresa dell’abbassamento del costo del lavoro, il famoso cuneo fiscale.
Le trasformazioni in corso del mondo del lavoro richiedono nuove professionalità. Tornerà molto utile, a questo fine, il potenziamento degli Its e il deciso miglioramento delle politiche attive che devono contribuire a riqualificare i lavoratori, in diretta corrispondenza delle esigenze del mercato del lavoro.
Il nuovo Movimento con me punterà alla competenza e allo sviluppo sostenibile.
Dedicherò particolare attenzione a tutta la questione settentrionale. Il nuovo Movimento guarderà al Nord come non ha fatto a sufficienza fino ad ora. Perché la locomotiva del Paese deve ripartire più forte di prima trainando così tutto il Paese e rendendo possibile anche lo sviluppo del Sud.