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Conte vincerà la mano ma la partita resta aperta

I conti non tornano: ma l’ultimo Conte torna o resta?

Il luogo, dove martedì 19 ci sarà “la resa dei conti” (per Italia Viva che ne uscirà semiviva), o la resa di Conte, è il Senato. Infatti al momento nonostante l’impegno dei molti (Conte compreso) sono al lavoro per “portare senatori “costruttori’ al proprio mulino”, i numeri sembrano lontani da quota 161.

Un traguardo quello dei 161, utile e necessario, non per ottenere la fiducia (per ottenere la quale sarebbero ampiamente sufficienti 150 si), ma per dare forza al Conte II bis, che diversamente partirebbe troppo debole per affrontare gli impegni urgenti.

Sarà dunque guerra di numeri, quella che martedì si svolgerà in Senato. E’ li che il premier, dopo la sfida pubblica di Renzi, ha deciso di “raccogliere il guanto di sfida”. Martedì 19 è giorno di fuoco, quando Conte affronterà in Senato, la sfida aperta da Matteo Renzi. Una sfida che comunque vada lascerà sul campo nessun vincitore, ma solo due feriti i quali dovranno, leccandosi le ferite, cercare le strade giuste per sopravvivere e non trascinare l’uno il governo l’altro il partito, alla fine.

Nel frattempo succede di tutto e il contrario di tutto

I rumors e i giornali politici raccontano di decisioni, che nascono si consolidano per poi smentirsi. Come quelle sull’Udc, i cui senatori che erano indicati tra i papabili a traslocare nella maggioranza, subito dopo si sfilano dichiarando: “Non ci prestiamo a giochi di palazzo e stiamo nel centrodestra. I nostri valori non sono in vendita”.

Nel mentre Italia viva, dopo aver ritirato le ministre e aver aperto la crisi, forse vista la possibile debacle, lascia uno spiraglio: “Se Conte scioglie alcuni nodi, ci siamo”.

L’intervento di Vito Crimi però sembra chiudere la porta. Quasi come se rispondesse a Renzi dichiara: “Con Renzi la situazione è e resta invariabile: abbiamo chiuso”.

Quali saranno quindi gli “aiutini” in arrivo al senato per il governo Conte 2 bis? 

Nelle sue esternazioni l’ex sindaco di Firenze, fissa a quota 161 l’asticella a Palazzo Madama, al di sotto della quale, Conte dovrebbe recarsi al Quirinale. Mentre nelle aspettative, dei componenti della maggioranza di governo, l’asticella è molto più bassa. Difatti le regole attuali consentono al governo di restare in carica (incassando la fiducia), con un numero di si al senato, maggiore di quello dei no. Quindi un traguardo da superare molto più basso. 

Infatti mentre raggiungere la maggioranza assoluta al senato, è una pura chimera, superare quota 140 (i probabili no), sembra un traguardo non solo possibile, ma certo. Gli uomini di fiducia di Conte, nel giorno del voto sulla “resa dei Conti” alla camera, davano per certi 154\155 voti favorevoli. D’altra parte neanche tutto il centro destra (Forza Italia almeno in parte potrebbe astenersi) sembra intenzionato a far cadere il Conte II, come la stessa Italia Viva che sembra intenzionata all’astensione.     

Un aiuto a Conte ormai sicuro, sarà dato dal Maie (Movimento associativo italiani all’estero, fondato da Riccardo Merlo). Un gruppo che si sta fondendo con il gruppo nascente Italia23, assumendo il nome di Maie-Italia23. Una componente parlamentare che si sta’ formando – secondo Merlo –per costruire uno spazio politico, che abbia come punto di riferimento Giuseppe Conte“. il gruppo al senato si appresta ad invitare e ospitare i cosiddetti ‘responsabili o costruttori’, che accettino l’invito del Premier per superare la crisi di governo.

Tutto ciò sta’ avvenendo, per dar vita ad una nuova quarta gamba, che consenta all’attuale maggioranza, di sostituire quella “rotta” da Renzi.  Secondo il sottosegretario al Ministero degli esteri, la fiducia ci sarà, ed inoltre precisa: “Non vogliamo assolutamente diventare il partito di Conte ma siamo un gruppo di parlamentari che hanno in Conte un punto di riferimento e crediamo nel suo progetto politico”. 

Ma chi sono i membri di Maie-Italia23?

Anche se alla partenza erano pochi i nomi confermati tra i senatori,  spiega infatti Merlo: Per ora siamo quattro senatori e tre deputati. Ma facciamo un appello pubblico e trasparente rivolto a tutti…. Oltre a Ricardo Merlo in partenza c’erano: Adriano Cario, Raffaele Fantetti e Saverio De Bonis. Un numero che non risolverebbe il problema Conte, il quale ambisce ad avere un numero di voti il più vicino possibile a 161, in suo favore.

Un numero, che possa consentirli di contare, su una maggioranza numerica e politica, tale da poter governare quanto più possibile serenamente. 

Il lavorio di Merlo e degli altri componenti del Maie, è indirizzato anche verso Riccardo Nencini, senatore Iv l’acquisizione del quale potrebbe portare Italia Viva alla spaccatura, visto che lo stesso, dopo aver dato la sua disponibilità a rimanere nella maggioranza, sembra aver fatto marcia indietro. Anche altri sembrano favorevoli all’ingesso in Maie-Italia23, tra i quali la più sicura è Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, Mentre tra i responsabili ancora in bilico figurano Gregorio De Falco, Lello Ciampolillo, Paola Nugnes, Tommaso Cerno, Tiziana Drago e Marinella Pacifico.

Siamo quindi convinti che oggi, Martedì 19 a Palazzo Madama, tutto possa succedere, perché la “partita” è ancora aperta e lo resterà anche dopo il voto. In seguito infatti Merlo potrebbe anche costituire anche successivamente, un nuovo gruppo al Senato (per farlo occorrono 10 senatori), se il Conte 2 come sembra, non finirà il 19 gennaio, anche se probabilmente non trovando una nuova strada, non mangerebbe la colomba.  

Movimento CittadiniNelCuore

 

 

 

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