Ma il Pil al +6,5 è un successo?
Istat: Pil 2021 +6,5%, la crescita più alta dal 1976
Nel quarto trimestre 2021 l’economia italiana ha registrato una crescita dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti, e del 6,4% su base annua.
Lo comunica l’Istat nella sua stima flash, che risulta superiore a gran parte delle previsioni (cosa non corretta vedi allegato *) e indica un’espansione sia nell’industria che nei servizi. Nella media del 2021, l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è cresciuto dello 0,6% rispetto all’anno precedente.
Occorre inoltre valutare che, il recupero indicato dall’Istat, è di fatto circa la metà del valore del PIL perso nel 2020, che non ci consente neppure con la crescita di quest’anno di recuperare il PIL perso; perdipiù occorre notare che l’aria Euro ha ottenuto un incremento del 5,2%, quindi inferiore solo del 1,255% rispetto all’Italia. Un Italia che aveva però perso nel 2020 più del 9% mentre l’Europa poco più del 6% (vedi allegato ** )
Al contempo la salita dell’inflazione nel corso dell’anno appena chiuso (in media +1,9%). “E’ l’edilizia uno dei settori a dare il maggiore contributo all’incremento del Pil nel 2021”.
Così raccontano in questi giorni i giornali, omettendo che le stime “si basano su fonti di dati incomplete e soggette a ulteriori revisioni”, come spiega lo stesso istituto di statistica,
La crescita rallenta in tutta l’Eurozona, anche in Italia: “Colpa di Omicron e caro bollette”
Premesso che le stime Eurostat “si basano su fonti di dati incomplete e soggette a ulteriori revisioni”, come spiega lo stesso istituto di statistica, nel quarto trimestre 2021, “il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,3% nell’area dell’euro e dello 0,4% nell’Ue, rispetto al trimestre precedente”.
Si tratta di una crescita decisamente meno sostenuta di quella registrata nel resto dell’anno.
A ogni modo, secondo una prima stima della crescita annua per il 2021, il Pil è aumentato del 5,2% sia nell’area dell’euro che nell’Ue rispetto al 2020.
Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati per il quarto trimestre 2021, la Spagna (+2,0%) ha registrato l’aumento più elevato rispetto al trimestre precedente, seguito da Portogallo (+1,6%) e Svezia (+1,4%). Diminuzioni sono state registrate in Austria (-2,2%), Germania (-0,7%) e in Lettonia (-0,1%). L’Italia si trova in mezzo alla classifica, con un +0,6%.
Vedi l’andamento delle perdite del PIL dei singoli stati nel 2020 su: https://ec.europa.eu/eurostat/documents/2995521/11563331/2-21102021-AP-EN.pdf/257365fa-8a66-cab8-f60c-06ca9c916a7a?t=1634741973718
L’ultimo trimestre del 2021 si chiude con il segno negativo per la Germania
Ma nel 2020 era andata così: In 2020, all Member States reported a deficit. The highest deficits were recorded in Spain (-11.0%), Greece (-10.1%), Malta (-9.7%), Italy (-9.6%), Romania (-9.4%), Belgium and France (both -9.1%), Austria (-8.3%), Hungary (-8.0%), Slovenia (-7.7%), Croatia (-7.4%), Lithuania (-7.2%) and Poland (-7.1%). All Member States, except Denmark (-0.2%) and Sweden (-2.8%), had deficits higher than 3% of GDP.
CITTADINI NEL CUORE
Allegati:
* Economia in calo dell’8,7% nella zona euro
Nella zona euro, l’economia dovrebbe calare dell’8,7% nel 2020 (7,7% stimato in maggio). La ripresa è prevista del 6,1% nel 2021 (6,3% previsto due mesi fa). Sul fronte italiano, il crollo dovrebbe essere dell’11,2% quest’anno, con una ripresa del 6,1% l’anno prossimo. In maggio, la Commissione aveva previsto rispettivamente: -9,5% e +6,5%.
** Eurostat, economia Ue più debole, -6,1% Pil nel 2020
Nel 2020, a causa della pandemia, il prodotto interno lordo dell’Unione europea è calato del 6,1%, attestandosi a 13.306 miliardi di euro. La flessione ha interrotto la crescita dell’economia europea che si era progressivamente ripresa dopo la crisi del 2008, facendo registrare tassi dall’1,6% al 2,8% tra il 2014 e il 2019. Lo rileva Eurostat nel suo annuario con le cifre chiave sull’Europa.
La Germania ha l’economia più grande tra gli Stati membri (pari a 3.332 miliardi di euro, ovvero il 25% del totale Ue), seguono la Francia con il 17,1%, l’Italia con il 12,4%, la Spagna con l’8,4% e i Paesi Bassi il 6%. All’estremità opposta chiude la graduatoria Malta con lo 0,1%.
Il 22 settembre 2021 è l’Istat che certificava la caduta del PIL Italiano
L’Istat conferma la caduta “eccezionale” del Pil nel 2020 dell’8,9% e rivede al rialzo il deficit/pil al 9,6%, in “netto peggioramento” rispetto all’1,5% del 2019. Mentre il debito pubblico si attesta al 155,6% del Pil. E’ questo il quadro aggiornato dei conti economici certificato dall’Istituto per il primo anno della pandemia. Il reddito delle famiglie segna nel 2020 una diminuzione del 2,9% in valore e del 2,6% in termini di potere d’acquisto.
Le maggiori flessioni si registrano nelle spese per alberghi e ristoranti (-40,6%), per trasporti (-24,5%), per servizi ricreativi e culturali (-22,5%) e per vestiario e calzature (-21,1%).
Il peso della pandemia sui conti pubblici dell’Eurozona: deficit/Pil dallo 0,6% al 7,2% nel 2020
I disavanzi più elevati si sono riscontrati in Spagna (-11%), Grecia (-10,1%) e Malta (-9,7). Al quarto posto, poi, troviamo l’Italia al -9,6%.
continua su: https://www.fanpage.it/economia/il-peso-della-pandemia-sui-conti-pubblici-delleurozona-deficit-pil-dallo-06-al-72-nel-2020/
https://www.fanpage.it/
Ue, calo record Pil Italia: -11,2% nel 2020. Eurozona: -8,7%. Dombrovskis: «Impatto della pandemia più grave del previsto»
La recessione italiana è quasi doppia rispetto a quella tedesca (-11,2% rispetto a -6,3%).
A proposito dell’Italia, il Paese della zona euro con la stima economica più deludente, la Commissione nota che l’industria dovrebbe recuperare prima del turismo. Il ritorno della crescita ai livelli del 2019 è previsto solo alla fine del 2021
«L’impatto economico del confinamento è più grave di quanto inizialmente previsto – ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis –. Continuiamo a navigare in acque tempestose e affrontiamo molti rischi, tra cui un’altra grave ondata di infezioni».