Politica Europea

MANIFESTO DELLA NUOVA EUROPA

Questo manifesto è diretto a cittadini, giovani ricercatori, imprenditori, dirigenti, politici, informatori, gruppi civici e partitici.

Con il MANIFESTO “NUOVA EUROPA” vogliamo innestare un processo, che faccia nascere una nuova Europa. Vogliamo vivere in un luogo, dove tutti abbiano le stesse possibilità di studiare, di lavorare, di respirare e circolare, nei luoghi preferiti. Un luogo dove si possano mettere in gioco, le proprie capacità e ci si possa impegnare, a perseguire le proprie aspirazioni. Che si possa usufruire di un unico mercato del lavoro, che garantisca sia le stesse tutele ai lavoratori, sia l’uguaglianza di trattamento ad entrambi i generi. Una società dove sia presente una spinta propulsiva allo sviluppo, di tipo sostenibile e ecologico.

Noi Cittadini d’Europa vogliamo poter vivere, in una nuova Confederazione, che archiviando l’Unione Europea attuale, si ponga come obiettivo primario, la sua evoluzione in una unica federazione. Una vera FEDERAZIONE, che contenga al suo interno, tutti gli stati attualmente democratici, facenti parte dell’Europa fisica.

 

Uno stato in evoluzione, dove si valorizzino le persone in quanto cittadini d’Europa.

Un Europa nella quale, le generazioni future potranno vivere, in uno “STATO UNICO”, amministrato in modo federato. Una federazione  nella quale, siano riconosciuti e pienamente attuati, sia i valori sia i principi costituzionali; in particolare quelli contenuti nella sua Costituzione, così come quelli già presenti, nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, all’uopo aggiornata.

Perché serve progettare al più presto una nuova Europa?

Perché i cittadini di ogni paese democratico del vecchio continente possano:

  • coalizzarsi per migliorare la società in cui vivono attraverso:
    • l’unione delle loro conoscenze,
    • il supporto nei momenti critici,
    • la fusione delle loro capacità
    • la collaborazione per i progetti più impegnativi
    • la difesa comune della loro libertà
    •  
  • costruire un mondo veramente ecologico che rispetti la natura e gli abitanti e controllandolo con:
    • una cittadinanza attiva
    • organi pubblici di controllo, eletti ed espulsi dalla stessa cittadinanza
    •  
Perché le aziende/società che operano in questi paesi:
  • Si strutturino e si sviluppino a seconda del tipo in:
    • aziende/società che rispondano ai bisogni locali,
    • nuove società che incorporando aziende dei vari paesi, assumano una dimensione internazionale,
    • aziende che instaurino legami con altre aziende di stati diversi, per insieme sperimentare e scambiarsi esperienze,
    • gruppi di studio/progettazione, che valorizzino la capacità di realizzazione di opere con nuove soluzioni innovative o migliorative.
Finalità e strategie
  1. Promuovere una visione storica e culturale dell’Europa, quale strumento di conoscenza e organizzazione delle varie realtà, che sono dentro e fuori l’attuale UE, tenendo in debito conto le culture di provenienza dei vari stati.
    1. Evitando visioni artificiose, che enfatizzino gli aspetti di alcuni, minimizzandone altri. Evidenziando invece gli aspetti, nel loro stadio evolutivo, nel loro genere, nella loro cultura tali che possano agevolare la fusione culturale, ridimensionando i contrasti storici, relegandoli a retaggi del passato.
    2. Potenziando la conoscenza della possibilità di individuare punti in comune strutturali, linguistici e cognitivi, nel passato storico o in quello culturale, con alcuni degli stati federati, che possano far nascere progetti comuni.
    3. Confrontare i modi di quantificare, classificare, misurare e calcolare derivanti dalle diverse culture, al fine di uniformarli o sceglierne il preminente
  2. Sviluppare una nuova mentalità europea, aperta alla società del terzo millennio, in grado di vivere in un nuovo stato che rispetti le usanze, i costumi, le religioni e quant’altro, faccia parte dei paesi federati.
    1. Una società dove porre e porsi domande, affrontare problemi, argomentare, confutare, criticare, giustificare e pensare in modo libero, siano la normalità anche nei periodi d’incertezza;
    2. Uno stato che garantisca il diritto alla vita, alla salute, al rispetto, alla libertà di realizzarsi secondo i loro desideri, di esprimere le loro opinioni, di scegliere la loro religione. Diritti imprescindibili per tutti non soggetti a differenze, che non possono essere messi in discussione.
    3. Una società dove l’errore sia visto come possibile tappa di un processo d’apprendimento, dove si favoriscano pensieri indirizzati alla autocorrezione, dove ci siano strutture che supportino chi ha bisogno di correggersi, per diventare un buon cittadino, lavoratore o politico che sia.
  3. Educare gli imprenditori e dirigenti gestori di società/aziende, ad un rapporto sia con i lavoratori che con le istituzioni, improntato sul dialogo, la comprensione, il reciproco rispetto. Sviluppando così, il legittimo pensiero, che tutte e tre le posizioni sono necessarie, le une alle altre, e di conseguenza, il pensiero divergente o laterale, che la mancanza di collaborazione e comprensione reciproca, porta nel tempo, a perdite per tutte le parti.
    1. Occorre quindi ricercare insieme, modi per prevenire sia gli scontri, sia la gestione delle difficoltà, con metodi padronal/dittatoriali, spegnendo le emozioni negative. Favorendo così la ricerca di nuovi modi per relazionarsi, che stimolino (rendendo conveniente) il dialogo necessario alla ricerca della soluzione, tale che dia la giusta soddisfazione, ad ognuna delle tre parti.
    2. Incentivare le aggregazioni aziendali, anche agevolando le collaborazioni tra società residenti in paesi/territori lontani ma simili negli interessi di mercato.
 Segue con altri punti di strategie e finalità da sviluppare

Da questa visione complessiva, discenderanno le scelte dei contenuti da discutere insieme, per condividere, modificare, o migliorare prima di dettagliare e creare il foedus, che farà da preambolo per la messa a punto della Carta costituzionale. Una Carta che avrà il compito, di contenere e delineare le istituzioni, i procedimenti, nonché tutte le garanzie necessarie.  

Con l’adesione al Manifesto ci si assume il compito di:
  • tradurre i punti del Manifesto, in azioni concrete e coerenti condividendo le elaborazioni personali e le esperienze sul campo, con adeguate documentazioni;
  • collaborare alla diffusione, tramite vari canali, di quanto si sta facendo, e delle iniziative che si stanno intraprendendo;
  • partecipare alle manifestazioni e agli incontri dei gruppi di studio, su temi di competenza, introdotti dal Manifesto;
  • fare opera di divulgazione delle problematiche dell’attuale UE, evidenziando le forti diversità con la confederazione obiettivo;
  • collaborare all’organizzazione delle azioni mirate alla divulgazione negli stati europei, del progetto NUOVA EUROPA, in tutte le diverse zone anche del nostro paese.